Photo Gallery Liguori Editore - Vincere! Fascismo e società italiana nella canzone e nelle riviste di varietà


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La prima trasmissione in simultanea di un discorso di Mussolini (23 marzo 1924) seguito da una piccola folla di curiosi. Un incidente tecnico impedì la conclusione della diretta.

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Maria Luisa Boncompagni, la prima annunciatrice della radio (dal 6 ottobre 1924).

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Il Canzoniere della Radio delle edizioni Campi di Foligno fu tra i più diffusi supporti radiofonici insieme a Radio orario.

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Alberto Rabagliati (un cantante così noto da ispirare anche il titolo di una canzone), disegnato con un tratto che ricorda il "Flash Gordon" di Alex Raymond.

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La ginnastica di comuni cittadini nelle scuole, negli stadi e nei "dopolavoro" viene usata come strumento di controllo e propaganda.

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Un matrimonio in motocicletta. L'amore per le macchine e per la velocità diventa, con il fascismo, un simbolo di massa del progresso.

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La copertina "patriottica" di una Piedigrotta del 1926.

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Primo Carnera. L'emblematico eroe contadino nel 1933 vinse il titolo mondiale dei pesi massimi.

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Armando Gill, divo del cafè-chantant, incluse nel suo repertorio canzoni di propaganda.

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Il trio Lescano.

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Cinico Angelini e Pippo Barzizza, i due più celebri direttori d'orchestra di musica leggera della Radio.

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Ettore Petrolini nella celebre "macchietta" Gastone.

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Nell'ottobre del 1935, dopo l'aggressione all'Etiopia, la Società delle Nazioni decide le "inique sanzioni". Molti prodotti di importazione vengono a mancare. Si supplisce con una parola d'ordine che diverrà uno slogan, "Autarchia": solo prodotti italiani, fabbricati con materie prime italiane.

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I "figli della lupa": il consenso del regime cresceva anche attraverso l'indottrinamento dei più piccoli.

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I figli della decadente borghesia liberale vivevano con mamme emancipate ma distratte, indecise tra "balocchi e profumi", come recita la famosa canzone scritta da Ermete Giovanni Gaeta, più noto come E. A. Mario.

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E. A. Mario. Il famoso paroliere fu anche autore della famosissima Leggenda del Piave e di innumerevoli canzoni drammatiche e sentimentali che diedero origine ad altrettanto famose e fortunate "sceneggiate".

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Il teatro popolare dialettale. Nel 1932 fu organizzato presso Il Casino comunale di Sanremo un Festival Napoletano.

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La doppia pagina del Canzoniere della Radio pubblicizza l'iniziativa di Radio sociale, grazie alla quale gli ascoltatori potevano incontrare i loro beniamini: i cantanti e gli attori più noti ed amati.

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Totò in una foto della Rivista di varietà Se fossi Don Giovanni (1938). Sul bavero si nota la "cimice" con l'emblema del fascio.

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Roosevelt dichiarava che non sarebbe entrato in guerra a meno di non essere attaccati. Churchill e Roosevelt diventarono il bersaglio della satira fascista. Ancora si sperava che l'America non entrasse in guerra.

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L'autarchia arriva a scuola e i bambini delle elementari, da bravi "figli della lupa", raccolgono lana per la patria.

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Canzoni di guerra pubblicizzate sul retro del Canzoniere della Radio.

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Tempo di guerra. Le compagnie di "sceneggiata" recitano al fronte per risollevare il morale delle truppe. Si noti l'insistenza dello slogan "vincere, vincere, vincere", diventato il tormentone degli anni di guerra.

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La guerra volge al termine. Napoli, Santa Chiara bombardata (4 agosto 1943).

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La guerra è finita. Famosa fotografia di Robert Capa che mostra una giovane vittima dell'ultimo bombardamento in Sicilia.